Monasteri serbi
- 25/02/2014
Monasteri medievali serbi sono tra i più preziosi monumenti sacri della cultura ortodossa serba e sono solo una parte della ricca eredità culturale del Paese, creatasi nell’arco di un lunghissimo periodo che va dal XII al XX secolo. Alcuni di questi luoghi sacri fanno già parte, per la loro bellezza ed il merito artistico, del patrimonio culturale mondiale. Gli altri devono ancora essere rivelati al mondo…
I monasteri rappresentano il frutto dello spirito particolare dei monaci, che ha radici nella religiosità medievale. Essi sono stati – e lo sono tuttora – delle piccole comunità profondamente devote alla ricerca di Dio e agli specifici scopi cristiani. Il centro di un monastero cristiano ortodosso è il tempio dove si svolgono i servizi religiosi – la chiesa. Le opere più belle di architettura, pittura e arte applicata sono generalmente associate all’area del tempio monasteriale, essendo questa la parte essenziale della vita quotidiana, ma anche la bellezza degli stabili monasteriali – molto spesso circondati da mura massicce – suscita altrettanta ammirazione. I monasteri sono stati costruiti nei siti più pittoreschi, sui maggiori percorsi stradali, e comunemente vicino a fiumi e ruscelli, in maniera che il pellegrinaggio in questi luoghi sacri possa offrire l’autentico piacere nella natura. La chiesa, le stanze per gli ospiti, la libreria, il tesoro ed il refettorio formano insieme un cerchio all’interno di questo mondo mistico ispirato da Dio.
Storia dei monasteri serbi
La storia dei monasteri serbi comincia con la chiesa cristiana più antica – la Chiesa di San Pietro (Petrova crkva) nella parte di territorio che oggi si trova a sud-ovest della Serbia. Vige l’opinione che la Chiesa sia stata costruita tra il VI e il VII secolo. E’ comunque certo che ha ricoperto il ruolo d’importante centro spirituale ai tempi di Stefan Nemanja (XII secolo), fondatore dell’illustre dinastia serba dei Nemanjić. I monasteri più belli e preziosi furono costruiti sotto il regno di tale dinastia. Oggi infatti, questi monasteri, particolari nello stile e per la maggior parte collocati nella stessa area geografica, sono raggruppati sotto il medesimo nome – monasteri della Scuola di Raška.
La più significativa opera di carità fondata da Stefan Nemanja è il monastero di Studenica. Quanto al valore architettonico, questo monastero – come la maggior parte degli altri monasteri costruiti in quest’area – riporta le caratteristiche della Scuola di costruzione del litorale adriatico. I monasteri serbi sono una testimonianza di incrocio tra i due stili diversi, ma ugualmente belli, del’oriente e dell’occidente: essi riflettono l’armonia del rapporto tra l’arte cristiana bizantina e quella occidentale. L’architettura della Chiesa del Monastero di Studenica è uno degli esempi più belli di questa congruenza. Le immagini della Madonna all’interno della Chiesa sono una chiara testimonianza di suprema maestria artistica. Uno degli affreschi più famosi è il Crocifisso – una composizione monumentale e commovente. Il Monastero di Studenica è un magnifico esempio di maestria edile e della pittura serba. E’ infatti, inclusa tra i monumenti dell’eredità mondiale dell’UNESCO.
Le origini spirituali
I monasteri serbi medievali sono un esempio straordinario della sintesi tra le culture religiose bizantina e mediterranea. Ciò nonostante, la cultura bizantina ebbe una prevalenza decisiva, che continuò a svilupparsi come parte della cultura serba, anche dopo il declino ed il crollo definitivo dello tato bizantino. La fonte spirituale principale della cultura medievale serba è il Monastero di Hilandar (che risale al XII secolo), ubicato sul Monte Athos ( oggi fa parte della Grecia moderna). I fondatori di Hilandar esercitavano un’influenza cruciale su tutte le aree della vita religiosa, politica e culturale nella Serbia medievale.
Il periodo che va dal XII alla seconda parte del XIV secolo fu “l’età d’oro” per lo Stato serbo, l’età in cui la Serbi raggiunse il massimo splendore e forza. La dinastia regnante dei Nemanjić ed i loro successori, rampolli delle famiglie nobili serbe, prestavano molta attenzione alla costruzione di tempi votivi, ovvero profondamente devoti al cristianesimo, costruendo chiede e monasteri divulgavano la fede nel popolo, incoraggiavano insegnamento e scrittura, miglioravano l’organizzazione ecclesiastica ed infine, trovavano luogo di pace eterna nei propri tempi. Uno degli edifici sacri più preziosi dell’età dei Nemanjić è il Monastero di Sopoćani, fondato dal Re Uroš, regnante nel XII secolo. Il murale del Sopoćani è tra i più magnifici e belli dell’arte medievale europea. La maestosità degli affreschi del Sopoćani, l’armonia dei colori usati, la raffiinatezza dell’espressione sui visi delle figure rappresentate: tutto questo ha contribuito affinché tale Monastero sia incluso nell’elenco del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Gli affreschi più famosi della navata centrale della chiesa – il “naos” – sono quelli dell’Assunzione della Santissima Vergine, della Discesa agli Inferi e le figure individuali dei santi.
A parte l’architettura, la pittura e l’arte applicata, l’editoria era probabilmente l’attività più significativa – nonostante oggi sia la meno visibile – che si espandeva e che decisamente influenzava lo spirito della cultura e dell’arte medievali.
I libri medievali serbi
I libri medievali serbi riflettono lo sviluppo della cultura bizantina ed europea medievale. Tutti i più grandi autori dei libri cristiani ortodossi scritti nel periodo dello scisma tra la chiesa occidentale e quella orientale, avvenuto nel 1054, sono ivi rappresentati.
Le opere dei più grandi autori cristiani bizantini sono state tradotte in paleoslavo ecclesiastico. Nominiamo Basile il Grande, Gregorio il Teologo, Gregorio di Nissa, Atanasio il Grande, Massimo il Confessore, Giovanni il Scolastico etc. Il patrimonio culturale serbo è rappresentato nel modo migliore dai libri della collezione del Monastero di Hilandar, del Monastero di Dečani e del Patriarcato di Peć. Scritti da una mano da maestro, questi libri rappresentano la testimonianza della grandezza delle opere della cristianità ortodossa nel campo della miniatura.
Monastero di Mileševa
Il Monastero di Mileševaè un altr gioiello dell’era dei Nemanjić. Fu costruito dal Re Vladislav all’inizio del XIII secolo. La chiesa è stata dedicata all’Ascensione del Nostro Signore e rappresenta uno dei più belli e graziosi edifici sacri. La gloria del murale di Mileševa è riconosciuta in tutto il mondo. Questa chiesa può vantare l’affresco serbo più conosciuto al mondo – capolavoro della pittura dell’ultimo periodo della cultura medievale – l’Angelo Bianco (Beli anđeo) nella scena alla tomba del Cristo con le donne consacrate dal Signore. La figura della Madonna, che fa parte della composizione nominata “L’Annunciazione”, fa spicco proprio per la sua bellezza.
Monastero di Dečani
I monasteri nella regione di Kosovo e Metohija hanno un valore ecceyionale. Durante la seconda metć del Medioevo, questa regione era il centro della chiesa serba e dello stato serbo. L’edificio piž monumentale della Serbia medievale š la chiesa devota al Cristo pantocratore al Monastero di Dečani, la cui costruyione š stata iniyiata dal Re Stefan Dečanski. Fu proprio suo figlio, il famoso Imperatore Stefan Dušan, a portare a termine il lavoro di suo padre durante il XIV secolo. La Chiesa di Dečani, nondimeno, rappresenta la testimonianza delle origini reali della dinastia di Nemanjić e delle altre famiglie fondatrici. Parte della sua eccezionalità è dovuta al tesoro, il quale conserva delle vecchie icone preziose e altri superbi oggetti artigianali.
Monastero di Gračanica
Gračanica è certamente uno dei più noti monasteri della regione Kosovo e Metohija – la chiesa del monastero è constacrata all’Annunciazione e fu fatta costruire dal Re Milutin all’inizio del XIV secolo. La struttura architettonica di Gračanica rappresenta l’apice dell’edilizia serba, che reca tracce dello spirito bizantino. Si distingue comunque dalle altre opere per le proporzioni armoniche e per la bellezza straordinaria.
Patriarcato di Peć
Il complesso del Patriarcato di Peć (Pećka Patrijaršija) ha altre quattro meravigliose chiese. La più antica, dedicata ai Santi appostoli, fu costruita verso la metć dellXIII secolo, mentre l’ultima – consacrata a San Nicola – deriva dalla prima metà del XIV secolo. Il Patriarcato di Peć ha un ruolo fondamentale della storia della Chiesa e dello Stato serbo. Al centro della città di Prizren si trova un’altra perla dell’edilizia medievale serba – la Chiesa della Madonna di Ljeviše (Bogorodica Ljeviška). Il grande edile, Re Milutin, la costruì all’inizio del XIV secolo. La chiesa è ispirata allo stile bizantino, mentre i murali appartengono al Rinascimento bizantino. Particolarmente notevoli sono gli affreschi dal più vecchio strato come il Convito a Cana e il Risanamento del cieco.
Monasteri serbi del tardo medioevo
La fine dello Stato serbo medievale cominciò nel 1371, quando l’esercito serbo fu sconfitto dai turchi ottomani nella Battaglia del Marica. Tre mesi dopo questa battaglia è morto l’ultimo sovrano della dinastia dei Nemanjić, l’imperatore Stefan Uroš. Il principe regionale, Lazar Hrebeljanović (1- 1389) riuscì a consolidare le parti dell’impreo serbo. Lui, come i suoi successori – il Despota Stefan Lazarević (1389 – 1427) e il Despota Djuradj Branković (1427 1456) – continuò la tradizione dei regnanti serbi e dei nobili di far costruire le fondazioni. Il centro dello Stato serbo si spostò nella zona centrale e settentrionale del Paese. Nonostante il pericolo dei militari turchi non diminuisce, il paese si sviluppò culturalmente e spiritualmente e proprio durante questa era – che durò quesi un secolo – furono realizzate molte opere di eccezionale qualità.
Lo stile di questa epoca ha alcune caratteristiche comuni ed ha pertanto preso il nome della Scuola del Morava (Moravska škola). L’architettura dello stile del Morava aveva degli elementi della base a trifoglio tipicamente greca, mentre le sue facciate tipiche sono state costruite alternativamente in pietra e mattoni. Inoltre, vantava degli esempi di plastica decorativa romanica. Lo stile delle chiese costruite nello stile del Morava era particolarmente decorativo e vivace e allo stesso tempo di un’armonia da niente disturbata. Uno dei primi edifici dell’archittetura del nuovo stile del Morava è la Chiesa Lazarica costruita a Kruševac, la nuova capitale del Principe Lazar Hrebeljanović. I monasteri più belli appartenenti a quest’epoca e a questo stile sono Ravanica, Kalenić, Ljubostinja, Manasija e Naupara.
Gli affreschi del Monastero di Kalenić sono stati dipinti sotto l’influenza dell’esicasmo e rappresentano il conseguimento del massimo splendore nella pittura murale di questo periodo. tra tali affreschi attiriamo l’attenzione su quelli del Monastero della Chiesa della Santa Trinità in Manasija. Subito dopo questo periodo, in cui la gente viveva e lavorava in condizioni lontane dalla normalità, è avvenuto il crollo dello Stato serbo medievale, nel 1459. Sembra che quest’epoca – nonostante sotto la continua minaccia e la pressione dei militari turchi – abbia accumulato i valori antichi e dato vita a quelli nuovi che hanno servito come forza motrice, dando vitalità alla cultura serba, in modo che essa sopravviva per un lungo periodo, pur rimanendo sotto l’occupazione turca nei secoli successivi. Il popolo conquistato, senza stato né forza militare, traeva la propria forza dalla fede e dalla chiesa, essendo questa l’unica istituzione organizzata rimasta. Ecco la ragione per cui i monasteri rivestivano un’importanza particolare: essi sostenevano la scintilla di spiritualità che ha dato la possibilità al popolo serbo di liberarsi definitivamente dall’occupazione turca nel XIX secolo. Il periodo passato sotto l’occupazione turca non ebbe eguali quanto alla durezza. Perfino in tali condizioni, venivano costruite chiese e monasteri nuovi e quelli distrutti venivano restaurati. Essi furono costruiti in gran numero nella seconda metà del XVI secolo e nel primo Seicento. I fondatori di questi monasteri non erano più i regnanti, né i nobili, ma preti e gente comune – generalmente artigiani e commercianti. I Monasteri Tronoša nella regione Podrinje e Blagoveštenje, ubicato nell’area del canyon di Ovčar e Kablar, ne sono magnifici esempi. In memoria dell’età d’oro serba, le chiese monasteriali venivano costruite sul modello delle chiese più antiche della Scuola di Raška.
Devastazione e distruzione
Non c’e’ letteralmente un monastero che non avesse subito devastazioni. Tra l’altro, le chiese cristiane ortodosse vennero in molti casi trasformate in case di preghiera mussulmane. Per esempio, la Chiesa della Madonna di Ljeviše a Prizren, è stata convertita in moschea ed i suoi affreschi coperti da intonaco per secoli. Le chiese diventavano stalle e polveriere. Senza tetti, esse erano esposte agli elementi naturali, bruciate e i loro pezzi più preziosi rovinati e persi per sempre. Il culto dele sante reliquie – la venerazione delle vestigia terrene dei sovrani e dei santi – è molto presente nella tradizione serba. Uno dei culti più importanti era quello delle reliquie di San Sava. Senza dubbio, la perdita più tragica colpì la Chiesa ortodossa serba verso la fine del Cinquecento, quando i conquistatori ottomani bruciarono proprio la chiesa che le conteneva.
Durante i secoli di occupazione, una parte della popolazione serba è emigrata verso nord in più ondate. La loro destinazione era la Pianura Pannonica. ispirati da un forte spirito religioso, i monaci, sacerdoti e popolazioni serbe in fuga hanno costruito un grande numero di monasteri e chiese in questa regione. Un centro missionario ortodosso è stato stabilito nella zona che oggi è la Provincia settentrionale di Vojvodina, per preservare la religione e rafforzare lo spirito nazionale. I monasteri e le chiese dela Vojvodina sono un mondo a parte, che applicava gli schemi antichi mischiandoli con gli stili della nuova era. La colonia più numerosa fu costituita sul monte di Fruška gora, dove, secondo alcune fonti, c’erano ben trentacinque monasteri. Un totale di diciassette monasteri è stato conservato fino ai giorni nostri.
Le leggende e la storia
Sradicati dal suolo ancestrale, il popolo serbo cominciò a creare miti durante la fondazione dei monasteri sul Monte di Fruška gora. In queste leggende, gli illustri regnanti serbi antichi vengono identificati come fondatori dei monasteri. esiste la tradizione, secondo la quale il Monastero di Vrdnik fu costruito dal Principe serbo Lazar. Si crede che Despot Djuradj Branković – l’ultimo regnante serbo – costruì il Staro e il Novo Monastero di Hopovo, nonché il Fenek e il Krušedol. Ci sono forse alcune prove storiche a sostenere queste asserzioni, ma tutte queste storie romanzate4 testimoniano più che altro del gran desiderio di stabilire dei collegamenti con il passato distante e glorioso, in modo da risalire lo spirito del popolo serbo conquistato ed esiliato.
Il barocco nei Monasteri e nelle Chiese serbe
La storia documentabile offre la prova dell’esistenza di un gran numero di monasteri cristiani ortodossi in Vojvodina verso la fine del XV secolo e al primo XVI secolo. Quanto allo stile architettonico non è facile distinguere tutti gli influssi dei monasteri in Vojvodina e in Fruška gora. All’inizio, la maggior parte dei monasteri fu costruita secondo modelli delle Scuole di Morava e di Raška, ma nel Settecento lo spirito barocco ebbe ovunque una larga influenza, risultando nella miscela che si può vedere meglio nella chiesa con alti campanili barocchi costruita presso le chiese originali. L’impatto forte sulla pittura ecclesiastica e sull’arte applicata viene anche dallo stile barocco e neoclassico.
Il periodo più recente
Ci sono anche i monasteri e le chiese costruite nel passato più recente. Per esempio, la Chiesa Pokajnica, costruita per penitenza dopo l’assassinio di Karadjordje – il leader della prima insurrezione serba – è di interesse storico. Presenta uno straordinario esempio di chiese strutturate come capanne, i quali si trovano anche in altri luoghi dela Serbia. La Chiesa di San Giorgio a Oplenac rappresenta un altro tempio votivo – il mausoleo della dinastia dei Karadjordjević. Le copie degli affreschi più belli della pittura medievale serba sono rappresentate come mosaici in questa chiesa.
Dal punto di vista artistico, i più significativi monasteri e chiese sono stati costruiti durante l’era della dinastia dei Nemanjić (XII – XIV secolo), dopo di che viene un’altro periodo importante sotto il regno del Principe Lazar e i suoi rampolli. Fino all’Ottocento, i monasteri serbi – sia quelli antichi che quelli nuovi – sono stati le uniche istituzioni educative. Durante l’occupazione degli Ottomani, sono stati proprio essi ad incoraggiare lo spirito e la memoria, elementi essenziali per poter preservare il patrimonio religioso serbo, nonché per incontrare le sfide dell’era nuova. Nonostante l’occupazione, la maggior parte dei monasteri funzionavano senza interruzioni, e oggi ce ne sono più di 200 in Serbia. Rappresentando i monasteri della Serbia, si presentano i suoi più preziosi monumenti culturali, nonché la storia turbolenta e dolorosa del popolo serbo.
www.serbia.travel